inicio mail me! sindicaci;ón

Archive for agosto, 2008

L’arte dello spettatore in rete

La summer school che si svolge a San Marino su Teatro ed Educazione alla Cittadinanza è un’ottima occasione per rilanciare delle riflessioni che porto avanti da tempo. Riguardano il concetto originario di Performing Media che al di là delle sperimentazioni di linguaggio innovativo (nell’interazione tra scena e multimedia) va focalizzato nell’empatia dello spettatore che cerca e compie il teatro con il suo sguardo (theatron).

E’ dai primi anni novanta, dai vagiti del web, che cerco nello sviluppo di Internet una potenzialità che il sistema dello spettacolo (di per sè) non riesce a esprimere (se non in modo goffo, con dibattiti e questionari). Quella di chiudere il cerchio del fatto teatrale attraverso lo sguardo dello spettatore.

Già nel 1995 a Torino con il Gruppo Entasis si è promosso con il Comune e l’AGIS un laboratorio d’arte dello spettatore utilizzando il web, coinvolgendo gli studenti delle scuole superiori in una sorta di diario on line, un blog ante-litteram.

Al momento non c’è traccia di quelle esperienze-pilota (ma prima o poi attraverso qualche backup dimenticato in qualche cassetto si riuscirà a rimetterle in rete) ma un buon esempio di quella linea di ricerca  è in questo diario realizzato, con i ragazzi delle scuole veneziane, per la Biennale nel 1999. L’anno dopo, con l’ETI e le Albe,  l’attività fu rilanciata nel Cantiere Orlando dove i ragazzi della “Non Scuola” di Marco Martinelli,  mettevano “in vita” ( più che in scena) e on line il percorso esperienziale.                                                    Uno straordinario ipertesto vitale.

Tra le tante altre iniziative svolte in questi anni va segnalato il progetto Agire nella Visione in corso al teatro di Casalecchio di Reno. Nel blog è possibile ascoltare anche un’intervista  e vedere un breve docu-video di presentazione del progetto.

logo_2.JPG

A Berchidda, ascoltando l’aura dei luoghi

Riscopro la mia Sardegna.
Multidimensionale, dalla Gallura granitica all’Iglesiente minerale, di pietra costante e profumata d’elicriso e ovviamente circondata da un mare che l’isola da sempre.
La percorro per le mie vie del gusto e dei legami, per approdare a Berchidda dove il festival Time in Jazz ideato e condotto da Fresu con amorevolezza, è ormai diventato meta di una migliore gioventà che non cerca solo musica.

Il festival (anche se sta sempre più stretto dentro questo format) è di fatto crocevia ( e non banale contaminazione) di diverse poetiche e linguaggi e guarda al sistema complesso delle arti, aprendo un focus emblematico sull’Architettura.
E su questo c’è da dire (magari dopo, nel commentario).

La qualità principale di questo Festival è nell’attarversare l’aura dei luoghi, nelle chiese campestri o nel Parco del Limbara dove violoncelli improvvisano e s’innervano con i tenores di Orosei sotto un boschetto di corbezzoli.
Ma il cuore rimane la musica, come quella che scaturisce dall’incontro tra Uri Caine e Fresu in un gioco che porta lontano (ecco un video preso da You Tube…rivela l’angolazione di qualcuno che era seduto accanto a me…User Generated Content!)