Coniugare Innovazione e Territorio è una delle chiavi possibili per interpretare in termini sostenibili il nostro tempo accelerato nella globalizzazione dei sistemi della comunicazione.
Ciò che si rende globale nel web può e deve trovare una misura di relazione locale, soggettiva e condivisa.
E’ strategico portare in internet l’esperienza attiva che si fa nel mondo reale che attraversiamo con i suoi paesaggi, le sue biodiversità e la bellezza di ogni risorsa culturale.
L’idea di performing media nasce proprio da questa necessità: quella di mettere in relazione più efficace la nostra azione nello spazio pubblico attraverso la potenzialità performativa dei nuovi media interattivi e mobili.
Nell’ambito di questa ricerca può attuarsi una nuova rete del valore, così intesa perché riguarda una riconfigurazione dei sistemi di relazione economica basati sulla produzione di contenuti da parte degli utenti.
Perché ciò accada è decisivo creare dei format capaci di sollecitare quelle informazioni direttamente espresse dai comportamenti creativi di viaggiatori e cittadini che esplorano un territorio, ne godono le peculiarità culturali e ne traggono emozione. E la riproducono in un’informazione, secondo il principio del crowdsourcing: la risorsa della moltitudine partecipante.
Lo spazio pubblico di città d’arte come quelle italiane, dove è stata letteralmente inventata la piazza come idea di socialità e infrastruttura urbanistica, può essere reinventato dall’uso dinamico della user experience.
L’invenzione di nuovo spazio pubblico
Performing media non riguarda più solo la sperimentazione dei nuovi linguaggi performativi (espressa dai movimenti creativi del Novecento, come il Fluxus con l’happening, i situazionisti con le azioni psicogeografiche e la postavanguardia teatrale, in particolare nell’interazione tra scena e nuovi media) ma la progettazione di eventi attraverso piattaforme cross-media (radio, video, web, mobile) per l’interazione tra le reti e il territorio.
L’attività di ricerca è quindi rivolta non solo al sistema culturale e a quello dei media ma alle peculiarità dei territori, con tutte le loro valenze, sia tradizionali sia d’innovazione.
Performing Media coniuga le poetiche e le politiche delle reti, intese come estensioni di una creatività sociale che sperimenta ed attua Società dell’Informazione, attraverso l’invenzione di nuovo spazio pubblico, esplicitando le potenzialità di auto-organizzazione del social network per progetti ludico-partecipativi, secondo la linea d’iniziativa dell’Urban Experience.
Un ambito che contempla azioni su più piani, dall’happening radioguidato ai progetti di urbanistica partecipativa, dalle esplorazioni radioguidate all’innovazione sociale, dalle palestre di cittadinanza interattiva al geoblogging e all’integrazione memoria-reti-territorio.
Un esempio emblematico di geoblog è quello realizzato nel 2009 per la Via Francigena del Lazio integrato all’uso di mobtag ( o qrcode, codici digitali da leggere con il cellulare) che trasmettevano frammenti di una “preghiera del pellegrino” e link alle schede georeferenziate dei luoghi.
Questo impianto di comunicazione supportava delle azioni di performing media della compagnia teatrale Koinè nel centro storico di straordinaria densità medievale di Viterbo e nel Parco Archeologico dell’Antica Città di Sutri. In questo ultimo scenario s’è svolto un vero e proprio trekking teatrale nel bosco sacro, con un evento all’interno dell’anfiteatro romano scavato nel tufo, dove i viandanti coinvolti hanno vissuto una esperienza remarcabile, ascoltando attraverso delle cuffie radio il genius loci di un ecosistema di straordinaria evocazione naturalistica ed archeologica insieme .
L’azione radioguidata aveva trovato momenti intensi già nella Chiesa Ipogea della Madonna del Parto (che era stata Mitreo in epoca romana e ancora prima luogo di matrice etrusca) per concludersi in una degustazione teatrale radioguidata di pecorino dell’Alto Lazio (sapientemente stagionato in grotte tufacee). Una performance in cui lo spettatore-ascoltatore del pecorino che gli si rivolgeva ( “sono dentro di te”…) diventa protagonista della propria esperienza sensoriale.
Questa linea d’iniziativa ha trovato sviluppi ulteriori in ciò che viene definita Urban Experience di cui si può citare la più recente ed emblematica, nel novembre 2010: il Kinetic Roma Radio Raid, percorso urbano per auto-radio che ha attraversato Roma, dal Flaminio al Corviale, passando per le architetture cinetiche della città, da quelle contemporanee del MaXXI a quelle futuriste di Moretti e Libera.
Il percorso si è snodato in un itinerario urbano, lungo la traccia del Tevere, su vetture Ford per un RadioRaid, scandito da una trasmissione radiofonica da ascoltare tramite autoradio e con cui interagire attraverso i cellulari, l’instant blogging su twitter e su facebook dove ha trovato luogo una campagna di viral communication.
Il percorso è stato mappato sul geoblog e si è avvalso di una particolare applicazione basata sull’uso del GPS presente negli smart phone di nuova generazione.
Indicativa inoltre l’azione radioguidata nel Forte Portuense di Roma, l’esplorazione immersiva in un forte abbandonato da decenni dai militari e rivissuto in un evento di Urban Experience che ha saputo giocare con il suo particolare genius loci denso di memorie del territorio, rievocate attraverso l’ascolto in cuffia degli urban users che lo hanno esplorato nel buio grazie alle torce elettriche da speleologi.
Link utili
il social network di urban experience
il geoblog per la via francigena
un report video dell’azione di performing media a Sutri
una nota sul kinetic radio raid
a proposito del progetto di urban experience al forte Portuense